I posti di apprendistato disponibili sono sufficienti?
In Germania, la formazione professionale duale gode del riconoscimento internazionale ed è ritenuta un ottimo esempio del sistema d´istruzione tedesco. „Giovane, motivato e pronto ad apprendere“ è lo slogan che rappresenta meglio la situazione attuale dei futuri apprendisti sul mercato, secondo la relazione sulla formazione professionale del 2017.
L´Istituto Federale per la Formazione Professionale (Bundesinstitut für Berufsbildung) pubblica annualmente una Relazione con le cifre riguardanti i percorsi e le possibilità professionali che i neodiplomati hanno a loro disposizione. Al primo sguardo le statistiche rivelano buoni risultati: nel 2016 c´erano 563.808 posti di apprendistato disponibili per 547.728 candidati. Sono abbastanza? Secondo quanto scritto nella Relazione sì. Invece la Confederazione Tedesca dei Sindacati (Deutsche Gewerkschaftsbund, abbr. DGB) afferma il contrario. Le due istituzioni presentano cifre differenti: 20.600 neodiplomati senza posto di apprendistato contro 283.000. Chi ha ragione? Perchè queste differenze? Quali altre informazioni ci offre la Relazione sulla Formazione Professionale?
Il quotidiano „Frankfurter Allgemeine“ titola che attualmente la possibilità di ottenere un posto di apprendistato sia „più buona che mai“, ma sarà vero? L´affermazione è basata sulle cifre pubblicate nella Relazione sulla Formazione Professionale del 2017. Nello scorso anno sarebbero stati sottoscritti 520.300 nuovi contratti di apprendistato. Ciò significa che rispetto all´anno precedente addirittura meno dell´1,1% degli interessati non abbiano ottenuto un posto. Di questi posti, 43.500 sono rimasti vacanti (4,5% in più rispetto al 2016). L´economia lamenta un aumento della carenza di personale qualificato e, contemporaneamente, sempre meno aziende (una su cinque) offrono una formazione ai propri apprendisti. Apparentemente, sembra che esista un interesse sia da parte delle aziende che da parte di possibili candidati, ma ciononostante ci sono ancora delle lacune. Perchè questo?
Dati manipolati nella Relazione sulla Formazione Professionale?
È già sorta una critica che rimanda a misure e „trucchi“ utilizzati per mettere in buona luce il mercato dei posti di apprendistato. Ad esempio, i giovani che vogliono intraprendere una formazione professionale e pertanto si registrano presso l´Agenzia del Lavoro sono prima di tutto considerati semplicemente „giovani in cerca di consigli“ e per questo non vengono considerati ai fini statistici. Questi „giovani in cerca di consigli“ vengono suddivisi in „pronti“ e in „inadeguati“ a intraprendere una formazione professionale. Questi ultimi non sono neanche considerati nel numero di coloro, che fino al 30 settembre, data finale per la presentazione delle domande per un posto di apprendistato, restano senza un posto e sono irrilevanti per questo censimento.
Nello scorso anno, dei/ delle 547.728 candidati/-e „pronti“ ad intraprendere una formazione, soltanto 264.447 (quasi il 48,3%) hanno iniziato un apprendistato, con una differenza di 283.281 giovani che non hanno ottenuto un contratto di formazione. La Relazione riferisce solo di 20.600. I restanti 262.681 si trovavano, nel 2016, nella cosiddetta „fase di offerta transitoria“: un anno di preparazione al lavoro presso un ente, corsi di inserimento, tirocini, lavori extra, ecc. Nel periodo di transito tra la fine della scuola secondaria e l´inizio della formazione ci sono 12,2% giovani in più rispetto all´anno precedente, ma ciò non significa che ci siano prospettive migliori e che la conclusione di contratti di formazioni aumenti. La cifra di questi giovani è riferita nella Relazione, ma solo in riferimento a coloro che sono rimasti a mani vuote. Soltanto 20.600 invece della quantità dieci volte più alta di giovani che in realtà non hanno un contratto. Una trovata per manipolare i dati, questa la critica.
Come si riempiono le lacune?
Posti di apprendistato vacanti e allo stesso tempo giovani senza posti di formazione – in apparenza un calcolo molto semplice, dietro cui sussistono tuttavia dei problemi più profondi; ad esempio, il posto dove si tiene la formazione tanto sognata si trova a più di cento chilometri di distanza o con il capo emergono problemi interpersonali. O ancora, le aziende lamentano che spesso i giovani non soddisfano i requisiti basilari.
Gli ultimi anni mostrano chiare tendenze: per i giovani in possesso di un diploma di secondo grado (9 anni) diventa sempre più difficile perchè i due terzi dei posti di formazione professionale offerti, ad esempio, dalle Camere dell´Industria e del Commercio, richiedono il possesso di un diploma di „medio livello“ (10 anni).
In più molti giovani trovano alcune professioni poco attraenti. In particolare c´è grande carenza di lavoratori nei seguenti ambiti: panetteria, macelleria, allestimento di impalcature, ristorazione e gastronomia. La maggior parte dei diplomandi rifiuta lavori faticosi con orari di lavoro difficili e poco remunerati. Perciò prevale il bisogno di rendere il Sistema di Formazione Duale nuovamente attraente per le aziende e per adeguare i mestieri poco attraenti alle esigenze e ai desideri dei giovani, affinchè diventino più allettanti.
Uno degli obiettivi da perseguire dovrebbe essere il passaggio diretto dal conseguimento del diploma alla formazione professionale.
Inoltre, il mercato dei posti di apprendistato dovrebbe essere reso stabile a lungo termine e allo stesso tempo si dovrebbero tenere in considerazione anche le richieste dei formatori e dei candidati apprendisti.